Questa rubrica di “Storie di successo” è stata pensata principalmente per un motivo: ISPIRARTI.
Ognuna di queste storie può lasciarti qualcosa, sta a te coglierne il senso più profondo per trovare la tua personale chiave di volta.
Oggi ti parliamo della success story di Apple, l’azienda multinazionale che produce sistemi operativi, computer e dispositivi multimediali e che nel 2019 ha raggiunto un fatturato di 260,2 miliardi di $.
Steve Jobs, la mente dietro questo grande progetto, all’età di 33 anni disse:
“Negli ultimi anni, mi sono guardato ogni mattina allo specchio chiedendomi: “Se oggi fosse l’ultimo giorno della mia vita, vorrei fare quello che sto per fare oggi?”. E ogni qualvolta la risposta è no per troppi giorni di fila, capisco che c’è qualcosa che deve essere cambiato.”
Dietro questa frase probabilmente si nasconde ciò che ripetiamo da tempo.
Se non sei soddisfatto di ciò che fai prova a cambiarlo:
- ti accontenti di un posto fisso e di una mansione che ti annoia?
- rimandi per anni la ricerca del tuo lavoro dei sogni?
- hai un’idea imprenditoriale ma non hai tempo per progettarla?
- hai una relazione insoddisfacente che non fai finire solo per abitudine o per paura di causare del male all’altro?
Il vero problema è la convinzione che l’uomo ha di avere tempo, tempo per decidere, per realizzarsi, per vivere. Poi si finisce con l’essersi adattati a una situazione e con una mancata voglia (e forza) di prendere la vita tra le mani e fare qualcosa per cambiarla.
Solo alla fine ti rendi conto che questo tempo non era poi così tanto.
Il principio della rana bollita (se non ne hai mai sentito parlare leggi qui!) sostiene proprio questo: PRENDI IN MANO LA TUA VITA!
L’esempio di Apple e di Steve Jobs è calzante.
Dalla costruzione di una scheda madre senza un monitor e una tastiera (il primo computer Apple I) al nuovo iPhone 12. Apple, grazie alla caparbietà e alla perseveranza, è diventato oggi uno status.
Ma nel 1997 era sull’orlo della banca rotta.
Chi era Apple prima di diventare così famosa?
Steve Jobs e Steve Wozniak, entrambi appassionati di elettronica, si conoscono già dai tempi della scuola.
Nel 1975 i due iniziano a progettare il loro primo computer nella camera da letto dei genitori di Steve Jobs.
All’inizio Wozniak progetta il suo computer principalmente sulla carta, perché il processore Motorola 6800 che serviva costava 170 dollari, ed era un prezzo troppo elevato per le loro tasche.
Nel 1976 la MOS Technologies commercializza il chip 6502 al prezzo di 25 dollari, e l’acquisto per i nerd di Apple va a buon fine. Il progetto si completa nel garage di casa Jobs nel 1976 e il nome del loro primo computer è “Apple I”.
Nell’aprile del 1976 fondano la “Apple Computer Co.” assieme al co-fondatore Ronald Wayne.
L’Apple I ha un prezzo iniziale di 666,66 dollari e un negozio di computer decide di acquistarne 50, già assemblati però, infatti è proprio nel garage di Jobs che i due ragazzi uniscono ogni pezzo.
Alla fine del 1976 arriva l’Apple II, molto più avanzato rispetto all’Apple I, ed è completo di alloggiamento per la scheda madre, oltre alla tastiera. Il computer è dotato, inoltre, di grafica a colori e si può collegare a qualsiasi televisore.
In questi anni il logo comincia a cambiare forma: secondo Jobs quello raffigurante Newton è troppo complesso, così la prima trasformazione prevede l’inserimento della famosa mela morsicata con i colori dell’arcobaleno invertiti.
Steve Jobs vuole che Apple diventi una grande azienda e per farlo hanno bisogno di un finanziatore.
L’imprenditore di cui parliamo è Mike Markkula che investe 91.000 dollari in Apple.
La storia di quest’azienda però non è fatta solo di investimenti, intuizioni geniali e talento.
In realtà è stato tutto molto più complicato di così.
Nel 1985 il primo CEO di Apple decide insieme al consiglio d’amministrazione di lasciare in panchina Jobs perché “non adatto”, ed è proprio Jobs a decidere di lasciare l’azienda da lui creata.
Qui la Apple cominciò un lungo periodo di crisi dettato da prodotti non convincenti e strategie sbagliate.
Quando è iniziata la vera svolta?
La vera svolta arriva nel 1997 quando Jobs rientra in Apple e ne diventa CEO.
Effettua una serie di cambiamenti drastici che portano l’azienda a migliorare di anno in anno.
Inizia a tagliare molti dei prodotti che Apple produce, dalle stampanti e fotocamere digitali, ai computer fissi e portatili. Secondo Jobs, Apple dispone di una gamma troppo vasta di prodotti, che confonde il cliente finale e fa disperdere i guadagni. Va subito al sodo e si prepara ad eliminare definitivamente tutti i prodotti inutili e fallimentari.
Ed è da qui che è cominciato il sogno:
- nel 2000, Apple presenta Mac OS X;
- nel maggio del 2001 Apple annuncia l’apertura di una linea di propri negozi, gli Apple Store;
- nell’ottobre del 2001 Apple presenta l’iPod, un lettore di musica digitale portatile;
- nel 2007 Steve Jobs presenta il primo iPhone;
- nel 27 Gennaio del 2010, dal palco dello Yerba Buena Center for the Arts Theater, Steve Jobs presenta l’iPad;
- oggi Tim Cook, attuale CEO, presenta l’iPhone 12 con il 5G ed ha venduto oltre 2 milioni di unità in sole 24 ore.
La Apple è diventata l’azienda che è cresciuta più rapidamente nel corso della storia e ha raggiunto da poco un nuovo traguardo: è la prima società statunitense quotata in borsa a raggiungere una capitalizzazione di mercato di oltre 2 trilioni di dollari e a raddoppiare la valutazione negli ultimi due anni.
Il sogno, insomma, si è avverato.
Cosa puoi prendere da questa storia:
- NEL DUBBIO COMINCIA
- PORTA AVANTI LA TUA INTUIZIONE
- SE HAI UNA PASSIONE, COLTIVALA
- PENSA IN GRANDE
Secondo te la Apple vende e funziona così tanto perché la gente ama spendere mila e mila euro per un prodotto? No, certo che no! Il fatto è che Apple non vende il prodotto. Non deve fare attenzione ai prezzi della concorrenza. L’azienda della mela vende uno status.
Nella mente dei clienti Apple è migliore di altre aziende, così anche i suoi smartphone e i suoi pc lo sono. Per il cliente Apple vale tutti quei soldi.
È il brand positioning ad aver fatto di Apple l’azienda che conosci!
Ed è da quest’ultimo che arriva quella differenza sostanziale tra un’azienda che si posiziona in modo ottimale nella mente delle persone e una che non lo fa!
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