In questo articolo ti parliamo di contenuti persuasivi. Qualunque testo tu scriva, che sia per il tuo personal brand, o per la tua azienda; che sia un contenuto per il sito web o per una pagina social, il tuo obiettivo principale è arrivare al lettore o spingerlo magari a compiere un’azione. Vediamo insieme come creare contenuti persuasivi.
Ti sei mai chiesto perché certi contenuti funzionano meglio di altri?
No, non è perché manipolano l’algoritmo, su!
Se ci pensi ogni giorno siamo circondati da migliaia di post, da articoli e da aziende che vogliono vendere un prodotto (identico a un altro che, mentre facevi le tue ricerche, hai visto poco prima).
Il tuo obiettivo però è quello di creare un legame di fiducia con i tuoi lettori, per farli diventare in un secondo momento clienti, giusto? Allora è importante che tu sappia comunicare. E soprattutto che tu abbia qualcosa di unico e differente da comunicare.
In questo caso ti serve assolutamente fare una cosa. Hai mai sentito parlare di Brand Positioning?
Se la tua risposta è no, beh sei nel posto giusto, dai un’occhiata qui.
Abbiamo appena detto che la comunicazione è fondamentale, e allora ti spieghiamo quali sono i 3 principali motivi per cui noi di Pink Different puntiamo molto sul copy:
- nel mondo in cui viviamo, catturati come siamo dalla frenesia e dalla quantità di informazioni, serve un professionista che sappia catturare a sua volta l’attenzione del lettore/cliente;
- i testi aziendali non devono solo vendere un servizio, devono prima di tutto fornirlo: devono farsi capire.
E nonostante sembri una banalità, credeteci, alle volte essere chiari e semplici non è poi così facile; - Pink Different è anche un blog, essere quindi in grado di sfruttarlo a 360° con le giuste tecniche SEO è di certo un punto a favore.
Ma torniamo subito al protagonista del nostro articolo: il contenuto.
Prima di creare contenuti persuasivi devi tenere ben a mente qual è il tuo l’obiettivo e per far si che i tuoi contenuti funzionino devono:
Informare – educare
Così come i contenuti che divertono fanno leva sulle emozioni, i contenuti che educano se la giocano sul campo della logica. Oltre a intrattenere, infatti, è importante che il tuo brand sappia mostrare anche il suo lato più autorevole.
Da questo punto di vista, il contenuto di qualità diventa sinonimo di contenuto utile, e soprattutto trasparente, nei confronti della connessione che si instaura tra autore e lettore.
Hai mai sentito la frase “Content is King”? Racchiude a pieno questo.
Ne abbiamo parlato in modo più completo qui.
Intrattenere
Saper intrattenere è un’arte.
Far divertire, dare consigli utili, creare una community di persone che scambiano le proprie opinioni e raccontare storie, è un buon modo per tenerti stretto il tuo pubblico.
Devi sempre tenere a mente un fattore importantissimo (soprattutto se utilizzi maggiormente i social per comunicare): chi usa i social lo fa per svagarsi, distrarre la propria mente dalle difficoltà di tutti i giorni, e saper intrattenere diventa indispensabile se vuoi che chi ti legge rimanga sulla tua pagina. Molti influencer hanno iniziato proprio così, intrattenendo il loro pubblico con video, tutorial, consigli sulle più svariate tematiche e oggi hanno raggiunto un risultato pazzesco. Ti dice niente il brand Chiara Ferragni?
Ispirare
I contenuti che ispirano per eccellenza sono le storie.
Ci piace essere presi per mano e trasportati in un mondo “straordinario” dove possiamo emozionarci, sorridere, riflettere, credere in noi stessi e nelle nostre capacità. Ispirare i propri lettori non significa condividere solo frasi motivazionali o citazioni di penne illustri, ma raccontare storie fatte di sacrifici, lotte, gioie e soprattutto traguardi raggiunti.
Puoi trovare qualcosa di noi in tutti gli articoli del nostro blog, in modo particolare nella rubrica “Pensiero Differente”, ma anche in “Storie di successo”, che è stata pensata proprio per…lasciarti ispirare!
Il tipo di contenuto che “ispira” crea un rapporto di fiducia con lettori e clienti e in questo modo si affidano completamente al tuo brand, e a te.
Ma… questo non basta!
Sapevi che il 95% delle scelte che facciamo, o meglio, che ci persuadono a fare, avvengono a livello inconscio?
Ecco, ora vediamo insieme quali sono quelle leve che conducono alla scelta finale.
In sintesi: perché le persone ti dicono… sì!
Il primo a parlare di leve di persuasione è stato Robert Cialdini nel 2001.
Te le riassumiamo di seguito.
Le 7 leve della persuasione (con 7 pratici esempi)
1. Contrasto
Nota anche come “ripiegamento dopo il rifiuto”, questa leva agisce quando mettiamo a paragone tra di loro due elementi. Influisce sulla differenza che avvertiamo fra due cose presentate una di seguito all’altra. Per esempio: comprare un oggetto meno costoso subito dopo uno molto caro, ci risulterà apparentemente più naturale perché percepiamo il suo prezzo come più accessibile.
Un esempio? Il “spesso comprati insieme” di Amazon.

2. Reciprocità
Rispecchia la formula del dare/avere. Se tu fai un favore a me, io mi sentirò in obbligo di ricambiare con un altro favore. Questo principio è molto ricorrente nella quotidianità. La sensazione che si prova quando un amico ti offre un caffè o un passaggio in macchina per andare al lavoro, evidenzia chiaramente il funzionamento di questa leva.
Un esempio? Il pop-up della pagina Decoral.

3. Simpatia
È la leva che si basa sul principio di apprezzamento. La bellezza, la familiarità e le associazioni positive sono aspetti tipici che mettono in funzione questo processo. Tutti noi siamo più propensi ad accettare richieste da persone che ci piacciono e con le quali abbiamo delle affinità. Più che di simpatia forse sarebbe più giusto parlare di empatia!
Un esempio? Il sito frizzante e umano di Norma’s teaching.

4. Autorità
Fin da piccoli i nostri genitori ci educano a obbedire e a mostrare rispetto a chi è più grande, in questo caso parliamo di chi è più autorevole di noi. Un esempio tipico che viene sfruttato dai persuasori è l’uso di influencer da parte delle aziende che vogliono promuovere un prodotto o servizio. Questa scorciatoia evita al nostro cervello di pensare troppo. Per cui, spinti da questo principio, ci troviamo a compiere azioni meccaniche e automatiche. Noi ci fidiamo perché quella persona ci appare autorevole.
Un esempio? Le partnership tra brand e influencer, in questo specifico caso ti segnaliamo quella tra Benedetta Rossi e Paneangeli.

5. Scarsità
Questa leva è molto potente, per questo i persuasori la usano nella vendita di prodotti online. Più una cosa è rara e più il valore percepito aumenta. Un esempio che vediamo spesso potrebbe essere “sconto del 70% sugli ultimi 10 pezzi”. L’idea di una potenziale perdita, in questo caso di un mancato affare, agisce sui processi di decisione delle persone. Ne abbiamo parlato qui.
Un altro esempio? Il “restano solo 4 camere a questo prezzo” di Booking.

6. Coerenza/Impegno
Nel caso di queste due leve sorge la necessità di essere coerenti con se stessi. Ad esempio, quando leggiamo un libro poco interessante difficilmente interrompiamo la lettura, perché tendiamo a focalizzarci soltanto sul tempo speso. È il famoso “se hai iniziato una cosa devi finirla” che ci dicevano da bambini.
L’efficacia di queste leve si manifesta ancora di più quando l’impegno è attivo e pubblico.
Un esempio? Il sito Treedom rimane sempre fedele alla sua mission e alla sua etica.

7. Riprova sociale
È il famoso “effetto pecora”. Guardare quello che fanno gli altri per sentirsi più sicuri ed evitare di sbagliare: lo fanno tutti allora lo faccio anch’io. Un classico esempio per capire come funziona questa leva sono le file fuori dai ristoranti, che creano la percezione del locale affollato e di qualità. Come gli altri principi, anche questo ci offre una rapida scorciatoia per decidere come agire.
Un altro esempio? Una sezione del sito web di Ecoplanner. Se molte aziende e privati si sono fidati, perché non dovresti farlo anche tu? Ovviamente rientrano all’interno di questa leva di persuasione anche le recensioni.

Perché queste leve funzionano sul nostro cervello?
Il nostro cervello è costantemente bombardato da una miriade di informazioni.
Non a caso la nostra soglia di concentrazione si aggira intorno agli 8 secondi.
Sai che il pesce rosso ci batte di un secondo? Sì, il pesce rosso ha una soglia di concentrazione di 9 secondi.
Fa un po’ ridere no? Ma è così!
Il cervello umano per ovviare a tutto ciò e semplificare la realtà, costruisce degli schemi mentali fissi, che ci aiutano a risparmiare tempo nella fase decisionale, utilizzando delle “vie d’uscita” rapide. Inoltre, sono talmente potenti e radicati che regoliamo su di essi la nostra vita senza nemmeno rendercene conto.
È proprio per questo motivo che quando queste leve vengono sfruttate dai persuasori nel modo più efficace, siamo indotti a dire di sì.
Qual è la differenza tra convincere e persuadere?
Secondo una delle fonti più autoritarie, a cui facciamo spesso affidamento, convincere significa: «indurre uno a riconoscere una cosa, ad ammettere un fatto, vincendo con prove o con buoni argomenti.»
Mentre persuadere significa: «ottenere il consenso, l’approvazione.»
In realtà la differenza è lieve, ma sostanziale.
Possiamo dire ad esempio che la persuasione porta alla convinzione e quindi all’acquisto, ma la realtà è che la persuasione mira alla pancia, alle sensazioni e alle emozioni, mentre la convinzione mira alla testa.
Ti facciamo un esempio pratico:
Convincere: questo phon ti fa risparmiare il 30% del tempo rispetto ad altri phon presenti sul mercato.
Persuadere: questo phon è stato nominato prodotto dell’anno dalla Conf.I.P.E, confederazione italiana parrucchieri.
Ti è chiara la differenza?
Bene, ora sei pronto per creare fantastici contenuti persuasivi, mi raccomando però, rimani fedele a te stesso e ai tuoi valori, i lettori si accorgono di tutto!
E ricorda che se la tua azienda non ha un posizionamento, ti consigliamo di fare qualcosa, tipo…SUBITO! Ad esempio, puoi compilare il nostro brief, uno strumento indispensabile per attività, in cui potrai rispondere a delle domande specifiche sul tuo progetto. Abbiamo deciso di offrire per un breve periodo una consulenza gratuita di un 1h del valore di 500€, direttamente con Daniele Mauro, founder di Pink Different. La consulenza sarà successiva all’invio del brief, per capire insieme quali sono gli strumenti necessari per far decollare il tuo progetto. Non vediamo l’ora di conoscerti!
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