Se ti dicessimo che la prima auto ecosostenibile è stata creata nel 1941? E che il suo nome è Hemp Body Car perché fatta interamente di canapa?
No, non siamo matti, è successo davvero, la prima propensione verso un pianeta più protetto e rispettato arriva da molto lontano.
Nel 1941 Henry Ford presentò la prima vettura costruita interamente in fibra di canapa e alimentata con un carburante derivato da quest’ultima.
Ma ti diremo di più: ad oggi si tratta ancora della vettura più ecologica mai prodotta sulla faccia della terra.
Sì, il suo impatto ambientale fu inferiore di due volte e mezzo rispetto ad una macchina elettrica moderna.
I motivi per cui ti presentiamo questa bizzarra Pink Pill sono due:
- per avvicinarti e sensibilizzarti riguardo la difesa del pianeta;
- per ricordarti che la parola canapa non è un tabu e che il suo business funziona.
Che il nostro bellissimo pianeta non goda di ottima salute è un dato di fatto ed è agli occhi di tutti. La lista delle cose che ci fa dire questo è lunghissima, e il problema dato dell’inquinamento non è di certo escluso da questa lista.
Forse non comprendiamo bene che la questione non riguarda un singolo individuo o singole specie, bensì ognuno di noi.
Ci sono delle abitudini che dovremmo adottare per vivere uno stile di vita sano, per noi stessi e per le persone che ci circondano. E ne abbiamo parlato qui, in un articolo che racconta le 7 buoni abitudini che dovremmo avere per salvare il nostro pianeta!
Noi siamo partiti da piccole cose.
Il nostro archivio, ad esempio, dovrebbe essere grande quanto un campo da calcio per contenere ogni documento, ogni foglio, ogni idea e invece no, non stampiamo nulla, o quasi.
Ognuno nel suo piccolo può fare qualcosa, per davvero!
Ora…tornando alla nostra auto fatta interamente di canapa non dimenticare che il business della canapa light riscuote molto successo e che, durante i mesi di quarantena, gli e-commerce di canapa hanno generato numeri incredibili.
Henry Ford e la Hemp Body Car
Quasi tutti sanno che nel 1903 Henry Ford fondò una delle case automobilistiche che hanno fatto la storia: la Ford Motor Company. In pochi invece sanno che lo stesso Ford costruì il prototipo di un veicolo fatto di fibre di cellulosa biodegradabili derivate da canapa, sisal e paglia di grano, alimentata per mezzo di etanolo di canapa.
Il suo sogno era sempre stato quello di realizzare vetture efficienti, sicure e a prezzi accessibili per tutti, e ad oggi la sua società fa esattamente questo.
Ma come arrivò l’idea di una vettura ecologica?
Ford unì la cosa che sapeva fare meglio, ovvero fiutare gli affari, con una sua grande passione, la natura.
Nel 1925 rilasciò al New York Times una dichiarazione che ci fa capire quali e quante competenze avesse, e quanta volontà ebbe nel ricercare carburanti alternativi: “Il carburante del futuro sta per venire dal frutto, dalla strada o dalle mele, dalle erbacce, dalla segatura, insomma, da quasi tutto. C’è combustibile in ogni materia vegetale che può essere fermentata e garantire alimentazione. C’è abbastanza alcool nel rendimento di un anno di un campo di patate, utile per guidare le macchine necessarie per coltivare i campi per un centinaio di anni”.
Dopo 12 anni di studi, di prove e di sbagli, la Hemp Body Car era diventata una realtà.
La dimostrazione che ha fatto la storia
Per dimostrare, soprattutto ai più scettici, quanto il suo processo fosse valido, realizzò uno spot in cui la vettura veniva colpita più volte con un martello, senza subire alcun danno.
Ma come abbiamo già detto, la grande novità era nel carburante: la Hemp Body Car era alimentata dalla canapa distillata, il cui impatto inquinante era pari ad un incredibile “valore zero”, all’epoca quasi surreale da raggiungere.
Henry Ford morì sei anni dopo e, nel 1955, la coltivazione della canapa venne proibita negli Usa.
È incredibile quanto questa realtà, quella dell’auto ecologica, sia diventata per noi “normale” o quanto meno “pensabile” solo da pochi anni, mentre c’è chi era riuscito a creare qualcosa di molto simile già 80 anni fa, lo ripetiamo, 80 anni fa.
Tu ne avevi mai sentito parlare?
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