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Il business del turismo: come è cambiato in 2 anni il concetto di viaggio

In questo articolo ti parliamo di come la tecnologia ha rivoluzionato il business del turismo e di quanto i viaggi di questo 2022 abbiano il sapore della… libertà! Ah, mi raccomando, resta fino alla fine, non vorrai mica perderti la soluzione ideale per la tua vacanza estiva, vero?

Il turismo apre porte e menti.
Colma le distanze.
Riunisce le persone. 
Fa condividere momenti indimenticabili.
Costruisce ricordi che durano un’intera vita.

Ecco, partiamo da qui, da ciò che il turismo per un periodo non ha più fatto. 
Non ha più aperto porte e menti, colmato distanza, riunito persone ecc…

Sì, parliamo di uno dei settori più colpito dalla pandemia.
L’organizzazione mondiale del turismo ha stimato perdite economiche che toccano 1.100 miliardi di €, 3 volte superiori a quelle determinate dalla crisi economica del 2008. 
Ma sapete cosa? Anche questo articolo ha il sapore della libertà, per cui guardiamo al futuro insieme e rendiamoci consapevoli del fatto che il mondo è cambiato (e continuerà a farlo con una velocità disarmante), sono cambiate le nostre abitudini, le nostre esigenze e, inutile negarlo, siamo cambiati anche noi. 

Ti facciamo subito un esempio con una domanda da 1 milione di $.

Lavorare per vivere o vivere per lavorare? I più giovani ovviamente non hanno dubbi: il lavoro non può essere totalizzante, deve lasciare spazio al tempo libero da dedicare a famiglia, amici e hobbies. Così, per trasformare i desideri in fatti, sempre più persone hanno optano per la “great resignation”, ovvero la dimissione volontaria. Solo in Italia, lo scorso anno, 2 milioni di persone hanno rinunciato al proprio impiego per cercarne un altro, non solo meglio retribuito, ma soprattutto più flessibile.

Un dato sconcertante ma allo stesso tempo rincuorante, considerando che circa 8 italiani su 10 osannano ancora il posto fisso (se vuoi saperne di più ne abbiamo parlato qui).

Quindi possiamo affermare con certezza che la parola chiave degli ultimi mesi sia flessibilità.

La trasformazione del mondo del lavoro, da stabile a flessibile, era già in corso certo, ma l’esplosione della pandemia ne ha accelerato l’evoluzione. Anche perché con i tempi di aggiornamento tutti italiani, chissà quanto avremmo dovuto aspettare ancora.

Ma ora ti chiederai? Cos’hanno in comune questo nuovo modo di intendere il lavoro con il business del turismo e il tema del viaggio?

Beh, chiediamolo pure a Brian Chesky, CEO di Airbnb che in un’intervista ha affermato: “Prevedo l’arrivo di un formidabile rimbalzo dei viaggi. Qualcosa di mai visto prima. Per soddisfare la domanda dei prossimi anni, avremo bisogno di milioni di host in più.

Milioni di host in più. 

Liberi di viaggiare quando e dove vogliamo

È forse il caso di ammettere che il periodo di lockdown ha in qualche modo permesso di aprire gli occhi, quanto meno su cosa significhi migliorare la qualità della propria vita.

Fino a 2 anni fa concedere il lavoro in remoto per la maggior parte delle aziende era pura utopia.
E ancora oggi, in tutta sincerità, non riusciamo a capacitarci del perché.

Daniele e Donato, i founder di Pink Different, lavorano in smartworking da sempre, così come tutto il nostro team: vuoi perché il mondo è così immenso per sprecare la propria vita dentro le mura di un edificio (-cit), vuoi perché credono fortemente in un tipo di azienda che è liquida (se non sai di cosa parliamo leggi pure qui), vuoi perché, anche prima della creazione di Pink Different, il viaggio, l’esplorazione del diverso e il confronto erano diventate delle esigenze così forti da condizionare tante loro scelte. 

Viaggiare era ed è tutt’ora l’esigenza principale.

Così, da un paesino di 1000 anime si sono trasferiti in una grande metropoli, hanno creato un lavoro che gli permettesse di conoscere altri mondi, altre culture, altri modi di… 
L’idea era quella di mangiare il mondo con gli occhi, con i denti, con le mani; apprendere quanto più possibile e vivere con una consapevolezza, professionale e personale, totalmente diversa.

Poi è arrivato il sogno degli Stati Uniti. Erano increduli al sol pensiero di poterlo visitare, di poterci vivere, di prendere quel biglietto con destinazione: Austin, la città più stravagante del Texas.

Le ultime parole famose furono: “Mi raccomando, niente idee strane, non facciamo nulla a livello lavorativo, abbiamo già molto da fare”. 

Com’è finita? Daniele e Donato sono tornati con una società aperta, e hanno lavorato tra gli Stati Uniti e l’Italia per i successivi 4 anni. 

Ora, non c’è nulla di strano in tutto questo, certo, se non che il “desiderio di viaggiare” potrebbe essere scritto nei loro geni. Lo sapevi che il 20% della popolazione mondiale ha una mutazione del gene DRD4 in DRD4-7R, detto gene di Wanderlust?

Con il termine “wanderlust” si definisce il desiderio, la smania e il bisogno di viaggiare.
E davvero di bisogno si tratta. Pensi di avere questo gene anche tu? Scrivilo nei commenti.

Ma torniamo un attimo alla questione smartworking. 

Ci teniamo a dirti che lavorare da remoto non ci rende meno umani o empatici con i nostri collaboratori, e soprattutto non per questo siamo meno produttivi. Se una squadra può definirsi tale lo è ovunque, dentro le mura di uno stesso edificio e fuori.
L’atteggiamento vincente di un team di lavoro che collabora a distanza è la FIDUCIA.
Lo ripetiamo anche nel nostro manifesto: crediamo nella libertà e nei risultati.
Lavori dove vuoi e quando vuoi. Puntiamo sulla sola cosa che conta, il risultato, appunto.

Smartworking e turismo

Lo smartworking è destinato, per fortuna, a continuare a far parte della nostra vita, per cui saremo più liberi di viaggiare quando e dove vogliamo. Ciò avrà probabilmente un impatto sulle destinazioni, sui periodi di viaggio e sulla durata dei soggiorni. Ad esempio, potrebbe esserci una richiesta maggiore per i giorni più tranquilli della settimana e per periodi diversi dall’alta stagione. Ergo: il turismo non solo non è morto, ma con molta probabilità avrà una crescita continua nei prossimi anni. 

Quasi un quarto delle persone che hanno partecipato a un sondaggio su Airbnb prevede che i soggiorni saranno più lunghi.

Ecco una panoramica generale:

  • Le persone vogliono esplorare nuovi paesi: prima della pandemia, i viaggi internazionali sono esplosi da 25 milioni nel 1950 a oltre 1,4 miliardi nel 2019, secondo UNWTO.
  • Su Airbnb, i soggiorni in famiglia di lunga durata sono cresciuti del 75% dall’estate 2019 all’estate 2021.
  • Dal 2020 al 2021 la percentuale di utenti che prenotano soggiorni a lungo termine su Airbnb per condurre uno stile di vita nomade è cresciuta dal 9% al 12%.
  • Nell’estate corrente, su Airbnb c’è stato un +30% di prenotazioni rispetto al pre-Covid.

Il fenomeno del “vivere ovunque” va di pari passo con il decentramento della vita. È una tendenza che sta modificando il concetto stesso di viaggio. 

“Il viaggio non soltanto allarga la mente: le dá forma.”

Turismo di prossimità: no stress

Nel 2020 e nel 2021 sono tantissimi gli italiani che hanno deciso di rimanere nella Penisola per trascorrere le loro vacanze, per motivi legati alle restrizioni dei paesi esteri e, soprattutto, per questioni di sicurezza. 

Questa tendenza resterà invariata, come è emerso dal sondaggio di Expedia: la maggioranza dei partecipanti ha dichiarato di preferire una destinazione raggiungibile in macchina e relativamente vicino a casa, con 7 su 10 intervistati disposti a viaggiare in auto fino a 6 ore per un viaggio di piacere.

È un nuovo modo di pensare al viaggio, che porta i turisti sempre più verso mete vicine e, se possibile, non affollate. Viaggiare tra i propri confini, nazionali o regionali, per scoprire ciò che di meraviglioso ci circonda. Gli americani hanno chiamato questo fenomeno “staycation”, vacanze brevi, in città e a pochi chilometri da casa, come soluzione per sfuggire dalla vita quotidiana e dallo stress accumulato.

Come la tecnologia ha cambiato il turismo 

Già da qualche anno la tecnologia ha cambiato il modo di fare turismo, ma la pandemia ha senza dubbio cambiato il modo in cui hotel, guest house o B&B si approcciano al mondo digitale.

Vediamo insieme alcuni di questi cambiamenti.

  • Check-in e check-out online

Molte strutture hanno scelto di gestire in maniera più veloce e sicura la fase del check-in. Gli ospiti possono infatti effettuare il check-in online direttamente dal proprio cellulare ed aprire direttamente la stanza, evitando inutili file alla reception.

  • Prenotazioni e pagamenti direttamente dai dispositivi mobili

Grazie al check-in e al check-out automatico, gli ospiti possono procedere al saldo della prenotazione direttamente online. Ogni struttura sceglie di ricevere il pagamento all’arrivo o alla partenza, conteggiando anche la tassa di soggiorno e i servizi di cui gli ospiti hanno usufruito.

  • L’utilizzo di chat e assistenti virtuali 

Le chat e gli assistenti virtuali offrono numerose applicazioni che aiutano nell’organizzazione di un viaggio, dall’inizio alla fine.

  • Le workation

Lo abbiamo già detto, no? Lo smart working è arrivato per restare. Ed è per questo che sono arrivate, finalmenta anche in Italia, le workation (crasi di work, lavoro e vacation, vacanza): un modo tutto nuovo per viaggiare portandosi dietro il lavoro. I clienti in remote working stanno apportando una rivoluzione nel settore turistico non indifferente. 

  • Travel blogger e travel influencer

Sin dall’antichità l’essere umano è abituato ad esplorare, migrare e conoscere nuove terre: se prima viaggiare era una necessità per garantire la sopravvivenza della comunità, oggi rappresenta per molti una vera e propria passione. E perché non rendere questa passione remunerabile e investire in una delle professioni digitali del futuro?

Ecco a te la differenza tra le due professioni citate poco fa.

Un travel blogger racconta i propri viaggi attraverso un blog, curando la propria presenza e comunicazione online anche attraverso i social media, mentre un travel influencer è famoso su un determinato social, ma non necessariamente ha un blog. Cosa li accomuna? Per loro, viaggiare rappresenta un vero e proprio bisogno. Ti ricordi il gene di cui parlavamo prima? Ecco, i travel blogger e i travel influencer rientrano, insieme a Daniele e Donato, in quel 20% della popolazione mondiale che ha il gene di Wanderlust. 

  • Il pagamento a rate arriva anche nel settore del turismo

Klarna, una delle maggiori banche europee, ha acquisito il pianificatore di viaggi online Inspirock, che utilizza l’intelligenza artificiale per creare itinerari personalizzati per i viaggiatori.

In questo modo i 90 milioni di utenti di Klarna saranno in grado di pianificare e acquistare un viaggio, pagandolo a rate attraverso l’app. 

Oggi Klarna è una delle fintech private più conosciute, con una valutazione di 45,6 miliardi di dollari. E sicuramente questa partnership porterà non pochi benefici, soprattutto nel lungo periodo, nel mondo del turismo. 

E poi c’è ancora qualcuno che non è convinto con noi quando affermiamo che “Siamo nel mondo migliore di sempre”. Follia.

Ok, siamo giunti alla fine. L’articolo ti è piaciuto? Lasciaci un commento, e grazie per essere arrivato fin…

Sì, hai ragione, ti avevamo promesso la soluzione ideale per la tua vacanza estiva. Eccola qui!

Mantra Suite & Rooms – Un luogo da abitare

Siamo felici e orgogliosi di presentarti il nostro ultimo progetto, incentrato proprio sul turismo, su un nuovo modo di concepire il soggiorno, sulla bellezza e sulla connessione interiore che ci rende vivi.

Dopo anni di ricerche, di lavoro e di… lavori, possiamo annunciare che le porte di Mantra Suite & Rooms sono ufficialmente aperte. 

Cos’è Mantra? Una Guest House, ispirata ai boutique hotel americani, che combina perfettamente luxury, stile e una ricercata semplicità.

La nostra è una struttura polifunzionale: puoi scegliere di restare per qualche notte in camera o in suite, rimanere stabile per almeno 1 mese nel Luxury Apartment o prenotare l’intera struttura.

Una proposta innovativa e contemporanea per turisti, coppie di amici, famiglie, smart worker e focus group aziendali.

La nostra mission è creare un luogo da abitare ricco di contaminazioni, che prescinda dal classico rapporto ospiti-soggiorno. Promuoviamo un luogo in cui la connessione interiore e la ricercatezza del bello sono le protagoniste e ti permettono di tornare a casa con un punto di vista differente sul mondo. Un modo di vivere e abitare contemporaneo, semplice e confortevole, che ricorda casa.

Un soggiorno differente non solo per turisti ma anche per tutti quegli smartworker che, lavorando da remoto, vogliono riscoprire un nuovo modo di vivere il quotidiano, immersi nella tranquillità. 

Sei curioso d’immergiti in una realtà differente? 
Per info e prenotazioni, vai pure qui!

L’articolo ti è piaciuto? Lasciaci un commento, e grazie per essere arrivato fin qui!

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