In questo articolo ti parleremo di quelle professioni che non esistono più e del tempo che decorre senza lasciarci comprendere il “qui e ora”.
Ma è questo ciò che offre il cambiamento: un’evoluzione continua che non da respiro, ma solo creatività, porti nuovi e soprattutto apertura mentale.
È pur vero che il continuo cambiamento negli anni ha portato via molte professioni che oggi non esistono più, ma è altrettanto giusto sottolineare quanto tante altre siano state inventate e plasmate grazie all’unione tra tecnologia e umanità.
Perché molti lavori non esistono più e perché nella maggior parte di questi l’uomo è stato sostituito da macchine?
La risposta è una e vale per entrambi i perché. Siamo soggetti a cambiamenti. Il mondo è in continua evoluzione da sempre, fin dall’alba dei tempi. Non c’è periodo storico che non porti con sé l’innovazione e il cambiamento dettato nella maggior parte dei casi dall’uomo e dall’incessante curiosità che lo rappresenta.
Se alcuni lavori, alcune aziende o alcuni prodotti non esistono più è perché non sono stati in grado di adeguarsi ai tempi che cambiano.
Siamo convinti che sapersi adattare al cambiamento e viverlo realmente, con presenza senza subire e basta, sia una delle skill contemporanee più importanti. Viviamo un cambio di era vero e proprio ma continuiamo spesso a rimanere nel nostro, senza dare uno sguardo a ciò che di incredibile accade fuori.
Per questo per noi cambiare significa diventare persone migliori, perché il cambiamento ti permette di essere e di riscoprirti in modo continuo.
Ci sono lavori che non esistevano, lavori che non esistono più e nuovi lavori che esisteranno. Vogliamo chiamarlo ciclo della vita?
È probabile che l’evoluzione sia proprio un segno di come a un momento di cambiamento se ne aggiunga un altro, e un altro ancora, tale da accompagnare o annullare completamente ciò che c’era prima.
Ad esempio: sai come ci si svegliava per andare a lavorare prima della diffusione delle sveglie? La risposta più semplice è: con la luce del sole. Troppo semplice. E chi invece doveva svegliarsi prima?
Esistevano le cosiddette “sveglie umane”. Il mestiere prevedeva l’uso di un bastone di bambù con cui bussare alla porta o alla finestra di chi aveva richiesto il servizio. La “sveglia umana” non se ne andava fino a quando la persona non faceva un cenno per dimostrare di averla sentita.
Questo è accaduto fino agli anni ’50 perché le sveglie avevano un prezzo elevato, non accessibile a tutti.
La stessa cosa vale per il ragazzo del bowling: colui che eseguiva manualmente il lavoro di rimettere in piedi i birilli e restituire la palla.
I ragazzi, generalmente minorenni in cerca di paghetta, controllavano che i birilli fossero posizionati perfettamente e che il terreno fosse pulito. Anche loro come le “sveglie umane” si trovarono spiazzati, impreparati al cambiamento, sorpassati. Alcuni si reinventarono cambiando lavoro e adeguandosi così al cambiamento in atto, tanti altri invece, furono rimpiazzati da una macchina che faceva lo stesso lavoro in modo automatico.
QUALI SONO INVECE LE PROFESSIONI DEL XXI SECOLO?
- CONSULENTE SEO
- SOCIAL MEDIA MANAGER
- AFFILIATE MARKETER
- E-COMMERCE MANAGER
- CONTENT CREATOR
- COPYWRITER
- NETWORKER
- DATA SCIENTIST
Tutti lavori che hanno a che fare con la tecnologia, con il mondo dei social e un nuovo modo di navigare in rete. Anche lo stesso “influencer” è un lavoro nuovo ma ormai è cosi presente nelle nostre vite di tutti i giorni che sembra quasi un lavoro tradizionale.
Il problema reale che dovremmo porci è, se è vero che il 65% dei bambini che oggi sono alla scuola elementare “da grandi” faranno un lavoro che oggi non esiste nemmeno, in che modo saranno formati i futuri adulti e lavoratori?
Si tratta di un tema molto importante, che ci sta particolarmente a cuore.
Come si fa a non percepire il cambiamento? Come si fa a non preparare l’umano del futuro a un mondo diverso?
Non siamo solo noi a dirlo. È tema sul quale il mondo si sta interrogando, oltre a essere uno studio del World Economic Forum.
Il problema è legato alla formazione, una formazione che non riesce in alcun modo a stare al passo con i tempi che cambiano.
Ogni giorno accade qualcosa di nuovo, con una velocità maggiore rispetto a prima. In un contesto del genere la cosa più importante è lavorare sulla persona, concentrarsi per far sviluppare delle attitudini nuove sin da piccoli.
È assurdo che nelle scuole dell’obbligo venga propinato lo stesso tipo di formazione di cent’anni fa.
Finisci la scuola o l’università convinto di spaccare il mondo e poi? Ti accorgi che è cambiato tutto, di nuovo!
Oggi ad esempio lo youtuber più giovane del mondo ha 6 anni e 11 milioni di dollari.
Impensabile fino a dieci anni fa credere che un bambino di quell’età, che dovrebbe solo pensare a imparare a scrivere, faccia dei video seguiti da milioni di utenti, eppure, la realtà è questa!
Clicca qui per leggere l’articolo su Ryan e i suoi amici giocattoli.
Conoscevi i lavori vecchi, come quello della sveglia umana, che ora non esistono più?
Credi che questi nuovi lavori legati alla tecnologia non possano reputarsi tali?
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