Questa rubrica di “Storie di successo” è stata pensata principalmente per un motivo: ISPIRARTI.
Ognuna di queste storie può lasciarti qualcosa, sta a te coglierne il senso più profondo per trovare la tua personale chiave di volta.
Oggi ti parliamo di LEGO, l’azienda danese produttrice di giocattoli, famosa per i suoi mattoncini colorati.
Siamo la generazione dei lego, siamo nati e cresciuti con i bricks colorati che contribuiscono ancora oggi allo sviluppo della creatività dei più piccoli ma anche e soprattutto dei grandi.
Diciamolo, le vendite dell’azienda non sono tutte destinate a regali per bambini.
CHI È L’IDEATORE DI LEGO?
Ole Kirk Christiansen è l’uomo che ha dato vita al case story imprenditoriale di grande successo.
Questa è sì una storia di enormi risultati ma è anche la storia di diversi fallimenti dovuti al periodo storico, alla poca liquidità e a sfortunati eventi.
Christiansen prima della sua vera fortuna ha incontrato salite e discese, giorni buoni e favorevoli, altri difficili e negativi. Quelli negativi l’hanno accompagnato per un lungo periodo, il primo ha a che fare con l’incendio della sua bottega, poi ancora con la povertà del periodo storico che lo ha portato a ricevere cibo in cambio dei suoi giocattoli, invece che denaro. Intorno agli anni ’30 le cose sembravano migliorare, aveva conosciuto un periodo ricco quando la moda dello yo-yo cominciava a dilagarsi, ma quest’ultima finì in modo rapido così come era iniziata.
Non possiamo certo parlare di strade facili e tutte in discesa per Christiansen, che di pappe pronte non ne ha visto nemmeno l’ombra.
Eppure il padre dei Lego non si è fatto trovare impreparato, ha avuto la forza e il coraggio di ricominciare, di stare al passo con i cambiamenti, di reinventarsi.
Questo non è mai cambiato nonostante gli 88 anni dell’azienda.
L’innovazione infatti è continua nonostante il marchio rimanga fedele alla propria identità: è questo l’elemento vincente dell’azienda dei bricks colorati, capace di raggiungere risultati sbalorditivi.
COSA SIGNIFICA “LEGO”?
La parola Lego è la sintesi di due parole in lingua danese, ovvero “leg godt”, che letteralmente significano “gioca bene”.
Invece in latino il verbo lego ha, tra i tanti significati, quello di raccogliere-scegliere e l’azienda l’ha trasformato in “mettere insieme”, che poi è ciò che si fa con i mattoncini.
Oggi LEGO fattura circa 5,15 miliardi di € e non c’è nulla di cui stupirsi se il motto dell’azienda è proprio: “Only the best is good enough”, vale a dire “solo il meglio è buono abbastanza”.
PERCHÉ QUESTO BRAND È CONOSCIUTO IN TUTTO IL MONDO?
Lo storytelling è l’arma vincente del brand ed è l’arte, perché di arte si tratta, di narrare storie e di storie, Lego, ce ne racconta sempre molte.
È il brand del gioco creativo e nella tua mente è associato ad un determinato settore.
Se ti dico “Andiamo a vedere i nuovi lego” difficilmente penserai a un nuovo brand di corde o cime per barche.
Nella tua testa è già tutto chiaro, e lo è solo perché il brand ha voluto che fosse così. Esattamente così.
Se ci fai caso, ad esempio, la Lego non vende il prodotto, vende una storia, un’emozione, la fantasia, la possibilità di guardare sempre un po’ più in la.
La sua vision è molto forte, ovvero “inventare il futuro del gioco”: la frase rappresenta il desiderio di sperimentare nel mondo dei giocattoli, l’essere pronti a sviluppare nuove concezioni di gioco, nuovi materiali e nuovi modelli di business, senza dimenticare l’avvento della nuova era e della digitalizzazione.
La mission, invece, è quella di “ispirare e sviluppare i costruttori del domani”.
E per costruttori s’intende giovani uomini e donne del futuro, coloro che ci saranno e che saranno pronti a far sentire la loro voce. Sono i bambini infatti i clienti di LEGO (o meglio, i clienti sono i loro genitori, ma insomma ci siamo capiti).
Lo scopo è quello di ispirare, alimentare la loro immaginazione, spingerli a pensare in modo creativo e a ragionare in modo sistematico.
E se ci pensi è proprio ciò che fai con i mattoncini: monti, smonti, rimonti, immagini.
COSA PUOI PRENDERE DA QUESTA STORIA:
- IL FALLIMENTO È NECESSARIO
- NON VENDERE, REGALA UN’EMOZIONE
- TROVA IL TUO POSTO NELLA MENTE DEL CLIENTE
- SII TE STESSO E RESTA FEDELE ALLA PROMESSA INIZIALE
Anche se non sei spronato a coltivare le tue passioni, anche se non ti trovi nelle condizioni ideali per permetterti di esprimerti al meglio, quantomeno provaci, comincia da qualche parte.
Perché vivere di rimpianti e di “se avessi scelto…forse”?
No, SCEGLI e basta.
Fai emergere il tuo talento, sii trasparente, fai in modo che il tuo “io” più intimo e sincero primeggi. E ricorda che ogni individuo è speciale, che ognuno di noi ha un qualcosa di unico da condividere con il mondo.
Te lo dico in “leghesco”: prendi le tue idee, assemblale, smontale e immagina. Sembrerà tutto casuale, qualche pezzo non si incastrerà alla perfezione, ma sai che meraviglia quando ogni parte combacerà con l’altra?
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