PENSIERO DIFFERENTE

Perché siamo nel mondo migliore di sempre?

Alla nostra affermazione «siamo nel mondo migliore di sempre» in pochi ci credono davvero, altri ci reputano pazzi, altri ancora non provano interesse nel capirne il perché.

Eppure le cose stanno proprio così: nonostante si abbia la percezione che il periodo in cui viviamo sia un periodo di declino rispetto all’epoca passata, il mondo in cui viviamo è migliore rispetto al precedente.

Non siamo i soli a pensarlo, ma per essere ancora più precisi ci teniamo a condividere con te ciò che dicono i numeri su scala mondiale.

Prima di mostrarteli, vogliamo parlarti del primo grande cambiamento: oggi puoi diventare imprenditore di te stesso. E no, non è una frase detta tanto per!
È la realtà, la conseguenza di un cambiamento continuo e straordinario che, credici, viviamo ogni giorno.

Non ha importanza quale professione tu eserciti. L’importante è l’atteggiamento, l’importante è fare nuove esperienze, l’importante è essere curiosi e tentare sempre cose nuove, proprio come farebbe una start-up!

Vogliamo dirti che se hai un’intuizione, a cui non riesci a smettere di pensare, devi provarci.
E questo è davvero il momento giusto per farlo, proprio ora!

La cosa fondamentale è che la tua intuizione porti con sé un’idea differenziante.
Il mercato è saturo in categoria merceologica, lo saprai bene!
Noi ci occupiamo proprio di questo: di rendere il tuo brand differente, tramite il Brand Positioning.
Qui capirai con più chiarezza di cosa parliamo!

Ma ora scopriamo insieme perché siamo nel mondo migliore di sempre.

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Cosa dicono i numeri del mondo in cui viviamo 

Partiamo da dati statistici basati su nuove tipologie di business e nuovi lavori in generale.

LinkedIn ha esaminato più di 259 milioni di profili dei propri membri per determinare i lavori più popolari che non esistevano nel 2008, quindi più di 10 anni fa.
La tecnologia e il fitness sono i cardini di questo affascinante cambiamento.

Tra i nuovi lavori che rientrano nel campo della tecnologia ci sono:

  • Sviluppatore iOS
  • Analista dati
  • Architetto di “big data”
  • Specialista in servizi cloud
  • Esperto in marketing digitale

È un dato di fatto che la tecnologia abbia creato più posti di lavoro di quanto ne abbia distrutti.

Per non parlare del business legato all’attività fisica, al home fitness e a discipline come lo zumba o lo yoga.
Per esempio, il settore del fitness globale, stimato in 100 miliardi di dollari, è diventato completamente virtuale nel giro di poche settimane durante il lockdown. Questo fenomeno senza precedenti ha costretto i marchi di fitness a pensare in modo strategico e a sviluppare modi originali per fidelizzare i clienti. Se la crescita e l’interesse verso il fitness e il benessere fisico già nel corso degli anni era evidente, oggi conta numeri da capogiro.
Infatti gli orizzonti futuri per questo tipo di mercato legato sono rosei.
La proiezione al 2023 è di una crescita complessiva del giro d’affari del 6,6% per anno, per un fatturato che arriverà quasi a toccare i 1.140 miliardi di dollari.

O ancora “Il Business del 21° secolo”, il network marketingche sposa a pieno il nostro pensiero: PUNTA SU TE STESSO.  
E nel ventunesimo secolo è folle credere che non sia possibile farlo.
È folle vedere un’utopia in una dimensione così innovativa e fresca, come quella in cui viviamo, che ci da mille strumenti per essere in grado di farlo.

Il network marketing è un business a tutti gli effetti, e a te non servono grandi competenze tecniche, hai bisogno solo di voglia di fare, costanza e un briciolo di coraggio. Lo stesso coraggio che manca ai più, a quelli del “ma è una truffa”, “è una catena”, “non potrò mai guadagnare così tanto”.

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Si può davvero guadagnare grazie a una passione?

Ma non è finita qui, ci sono diversi modi per guadagnare con le proprie passioni che fino a qualche tempo fa non erano immaginabili.
Per esempio, hai mai pensato di guadagnare con i videogiochi?

Non è uno scherzo: l’industria del gaming fattura più di 140 miliardi di dollari e nel mondo ci sono più di 2,5 milioni di giocatori. Leggi qui l’articolo su come guadagnare con i videogame!

Ci sono poi modi per guadagnare online tramite la vendita di prodotti, modelli di business come l’e-commerce e il dropshipping, Sapevi che il valore del fatturato e-commerce in Italia è stimato in 41,5 miliardi di euro? Negli ultimi 10 anni la crescita degli shop online è stata evidente e continua.

Un altro modo per guadagnare online è con l’affiliate marketing, ovvero la vendita di prodotti, corsi o servizi di un terminato brand, aziendale o personale che sia.
Il guadagno in questo caso dipende, come in tutte le cose, da una serie di variabili, sicuramente gli anni di esperienza e l’azienda di appartenenza giocano un ruolo fondamentale per determinare il guadagno reale che secondo Glassdoor va dai 40.000 agli 80.000 € lordi l’anno.

Queste sono solo alcune delle cose che puoi fare e che fino a poco tempo fa non potevi nemmeno immaginare.

Per non parlare poi di chi, della propria passione, ne ha fatto un lavoro vero e proprio, come Chiara Ferragni con la moda e i social, Guru Dudu con la sua musica da strada, Arturo Brachetti con le sue 100 maschere in una serata, Dario Vignali con la passione per la tecnologia e una precoce vena imprenditoriale.

Oggi ad esempio lo youtuber più giovane del mondo ha 9 anni e 26 milioni di dollari.
Impensabile fino a dieci anni fa credere che un bambino di quell’età, che dovrebbe solo pensare a imparare a scrivere, faccia dei video seguiti da milioni di utenti, eppure, la realtà è questa!

Era meglio prima?

In sintesi lo definiamo «il mondo migliore di sempre» perché l’innovazione e la tecnologia ci ricordano ogni giorno che c’è sempre una possibilità in più.

Oltre a essere migliore per una questione puramente lavorativa lo è anche per tanti motivi. Prendiamo quelli sull’indigenza. Nel 1970 il 60% delle persone viveva sotto la soglia di povertà, nel 2015 il dato è sceso al 9,6%. Siamo passati da 2,2 miliardi a 700 milioni. O ancora quelli sull’aspettativa di vita che nel 1950 era di 48 anni, mentre oggi è di 80 anni; anche per la scolarizzazione si è registrato un miglioramento: 65 anni fa gli analfabeti erano il 64%, oggi non superano il 15%.

I dati da citare sarebbero moltissimi.

Ma allora perché, anche se il mondo funziona meglio di prima, ci sembra che vada peggio?
Forse perché il cambiamento positivo è caratterizzato da un tempo più lento e dilatato. È percepito come un qualcosa di costante e non di irruento, tanto da notarlo o ricordarlo.

Siamo convinti che sapersi adattare al cambiamento e viverlo realmente, con presenza senza subire e basta, sia una delle skill contemporanee più importanti. Viviamo un cambio di era vero e proprio ma continuiamo spesso a rimanere nel nostro, senza dare uno sguardo a ciò che di incredibile accade fuori.

Per questo per noi cambiare significa diventare persone migliori, perché il cambiamento ti permette di essere e di riscoprirti in modo continuo.

Cosa ne pensi a riguardo?
Sei d’accordo con noi e quindi “siamo nel mondo migliore di sempre”? O sposi la teoria del “era meglio prima”?

Dicci la tua nei commenti, e grazie per essere arrivato fin qui!

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