In questo articolo ti parliamo di quanto sia importante per un’azienda avere un team composto da esseri umani, oltre che da professionisti. Ti parliamo di cosa significa per noi essere parte di una squadra e di chi sono gli umani dietro Pink Different.
La cosa migliore che un’azienda possa fare è investire sulle risorse umane, sulla creazione di climi sereni e propositivi, sul lavoro in team e sulla formazione.
È importante che ogni collaboratore si senta parte fondamentale della squadra, che tenga a cuore le sorti dell’azienda come fosse sua, che si senta coinvolto all’interno di un mondo nel quale le conoscenze sono contaminate, dove la tecnica e il sapere si uniscono creando innovazione e meraviglia.
Ogni individuo ha capacità e talenti diversi, ma anche diversi difetti e debolezze.
Ognuno con il proprio essere contamina l’altro, e credici la diversità è ricchezza, per davvero!
Per questo oggi Daniele, che con Donato ha dato vita a Pink Different, ci spiega cosa vuol dire guidare un team.
Iniziamo.
Come guidare un team umano
Ogni azienda o start-up che vuole ottenere una chance nel mercato moderno, deve necessariamente applicare un cambiamento rivoluzionario alla gestione della squadra.
Non esiste più il capo che da ordini, la gerarchia ha lasciato spazio al team.
Credo che siano le relazioni, e non il potere, a portarti avanti.
I metodi rigidi di dare ordini dall’alto verso il basso, sono finiti, siamo tutti d’accordo?
Oggi è fondamentale avere una squadra affiatata, dove fiducia e responsabilità rappresentano le parole d’ordine, caratteristiche necessarie per venir fuori in qualsiasi situazione con velocità ed efficacia. E queste caratteristiche sono troppo importanti per fronteggiare i ritmi frenetici del mercato moderno. Ogni membro del team deve essere in grado di comprendere, in qualsiasi momento, la situazione del resto della squadra e fare la cosa giusta nell’interesse di tutti.
Onestamente credo che lavorare in team sia davvero troppo bello e appagante.
È una grande opportunità perché trasforma il lavoro in un’esperienza di crescita personale; più le tue relazioni con i collaboratori sono profonde e sincere, più sarai costretto a tirar fuori te stesso, sia il peggio che il meglio di te.
Insomma: se ami crescere e migliorare, non puoi desiderare di più!
Non è solo un trend, ma una vera necessità per tutte le aziende che vogliono ottenere risultati importanti. Collaborare in maniera leale e responsabile, alimentare la fiducia reciproca, investire nella formazione di un gruppo sano e ambizioso è una mia priorità, da sempre, e dovrebbe diventare anche la tua.
Avere un team armonico e cazzuto è sempre stato un sogno, prima ancora di essere una priorità strategica.
Parole chiave: rispetto e gentilezza
Credo che essere a capo di un’azienda richieda tanti sacrifici e soprattutto la capacità di mettersi in gioco su diversi fronti: quello strategico e quello finanziario, ad esempio. Ma il fronte della leadership del proprio team è sicuramente il più tosto.
Guidare la propria squadra può significare due cose: raggiungere il successo o cadere nel fallimento.
Ed anche se è difficile dire ai tuoi collaboratori che stanno sbagliando – soprattutto quando hai un rapporto emotivo con ognuno di loro – è una cosa che va fatta. È fondamentale dire le cose come stanno.
Questa, secondo me, è la massima manifestazione di responsabilità, per te in prima persona, per il bene del progetto e per gli altri.
Non dimenticarti però di avere rispetto e anche una buona dose di gentilezza.
I giusti modi cambiano la percezione di qualsiasi messaggio e arrivano profondi a destinazione più di qualunque scatto di ira.
Le esperienze passate mi hanno dimostrato che tanta gente non sarà riconoscente e che tanta altra si perderà per strada, ma questo fa parte del gioco, bisogna accettarlo e lasciar correre, anzi permetterà a nuovi talenti di avvicinarsi.
Di sicuro credo che l’impegno più importante che bisogna assumersi sia quello di parlare solo con i fatti.
Essere l’esempio.
Oggi più che mai se vuoi andare lontano devi investire in un gruppo, nella filosofia di squadra, nella condivisione, nei rapporti sinceri. Come ci ha insegnato la leggenda Michael Jordan:
Con il talento si vincono le partite, ma è con il lavoro di squadra e l’intelligenza
che si vincono i campionati.
Essere alla guida, unendo e motivando un qualsiasi gruppo di persone, mi rende felice, ma esserlo per il MIO team mi rende profondamente orgoglioso.
Detto questo siamo molto felici di presentarti finalmente ogni volto, ogni mente, ogni cuore che c’è dietro Pink Different.
Questi sono i sei umani che formano il nostro team differente.
Il team di Pink Different
MICHELA
COPY e DINTORNI

A sette anni unisce i nei del braccio destro pensando che alla base ci fosse un disegno prestabilito.
A dieci alla domanda: “Cosa vuoi fare da grande?”, risponde sempre: “l’importante è che si scriva“.
A venticinque non ha ancora cambiato idea.
Una laurea in Filosofia, iniziata con un’infatuazione per Kant e conclusa con una tesi su “La prova ontologica dell’esistenza di Dio“, per sottolineare che cambiare idea non è un male.
Alle spalle dieci anni di nuoto agonistico a ricordarle che la dedizione ripaga, quasi sempre.
Dice di voler rubare il lavoro con gli occhi, ma è miope e li strizza perché non ci vede; ha imparato a farlo con le orecchie.
Ha a cuore la punteggiatura come poche cose nella vita, continuare a ripetere che: “ora mangio, mamma!” e “ora mangio mamma” siano due frasi con un significato diverso e che una virgola può salvare una mamma!
Ama i treni per Roma, il vino rosso e le persone che sanno dire: “Grazie”.
Dicono di lei: versatile, curiosa, leale e sempre sorridente.
Accende la luce in ogni stanza, ma anche quando è buio riesce a trovare la strada.
DORIANA
AMMINISTRAZIONE DIREZIONALE

Ama i numeri perché non barano mai, dice che sono chiari e sinceri, ed effettivamente non si può darle torto. A furia di coltivare questo amore si laurea in economia, con indirizzo finanziario, perché è affascinata da tutto quello che riguarda gli investimenti, i mercati finanziari e le borse (se stai pensando a quelle per uscire non preoccuparti, ci siamo passati tutti!).
Dice che lavorare in un team le permette di confrontarsi e migliorarsi sempre e crede che il detto “non si finisce mai di imparare” sia assolutamente vero, oggi più che mai.
Nei momenti in cui ha bisogno di stare per conto suo però, l’unica compagnia gradita è quella di Arya, il suo piccolo cane, sì piccolino, pesa solo 50kg.
Ha cucinato il primo risotto all’età di dieci anni, non ricorda se fosse buono o meno, ma continua a ripetere che i suoi hanno sicuramente apprezzato l’impegno.
Da allora non ha comunque smesso di prepararli.
Dicono di lei: riflessiva, organizzata ed empatica.
Se la riunione comincia alle 15.00, Doriana alle 14.50, è lì. Ci puoi giurare.
AMELIA
BACK OFFICE COMMERCIALE

Dai banchi dell’università a collaboratrice in un’azienda il passo è stato breve.
Breve ma intenso.
Qui ha imparato l’arte del lavoro che insieme alle vicissitudini della vita sono state la sua vera università, altroché!
Racconta il 2015 come l’anno della svolta: è finalmente arrivata la fatturazione elettronica.
Dice di essere aperta al confronto, gentile e disponibile e lo è, per davvero.
Poi aggiunge anche: determinata e precisa. Ed è vero anche questo, anche se dice di voler cominciare la dieta e poi al primo “mangiamo una pizza?”, non riesce proprio a dire di no.
L’unico sport che pratica costantemente è…il trading!
A 30 anni definisce la sua vita un soddisfacente e continuo work in progress.
Ama lo shopping, la natura e la visione delle onde del mare infrante sulla battigia.
Dicono di lei: paziente, gentile e precisa.
In un mondo che corre all’impazzata Amelia è, agli occhi di tutti, la calma nel caos.
ANTONIO
MARKETING, DIGITAL STRATEGIST E CONSULENTE DIREZIONALE

Se c’è una cosa che non sa fare, deve assolutamente capire come si fa.
Nota una grande curiosità verso la conoscenza fin da piccolo.
La cosa è andata avanti con il tempo, e l’attrazione verso qualsiasi cosa, a 360°, dalla poesia alla scienza, l’ha condotto fin qui. Oggi può infatti affermare di saper fare tante cose, in diversi campi.
Ha avuto tante aziende molto differenti tra loro ed in diverse nazioni, conosce le dinamiche aziendali ed è esperto di società, soprattutto internazionali.
Ama ogni nuovo inizio. L’entusiasmo e la gioia che prova nel momento in cui ricomincia, lo fanno sentire sempre giovane, pronto a tutto, forte e capace nel superare ogni tipo di sfida.
Sente l’incessante bisogno di viaggiare. Per dove?
Non gli interessa la destinazione, purché si faccia.
Dicono di lui: schietto e poliedrico, da nerd ad agricoltore il passo è breve.
Un laboratorio di ricerca vivente nel quale comprendere che “il tempo non esiste”, per davvero.
DONATO
FOUNDER – CREATIVE, TECHNOLOGIES & MORE

Da bambino giocava a fare Batman, oggi invece è diventato Joker.
A dodici anni si rilassava incastrando numeri, risolvendo rompicapi matematici e sudoku.
Ha la stessa età quando comprende di amare la materia di disegno tecnico, ma molto meno la professoressa che la insegnava.
Comincia l’università nella facoltà di ingegneria informatica.
Ma… i numeri erano diventati decisamente troppi, e la creatività dov’era finita?
Qui comincia la passione e la conferma del fascino del bello.
Cambia percorso e tra progetti grafici, design e fotografia alla RUFA (Rome University of Fine Arts), è subito amore a prima vista, la laurea arriva e i tre anni volano.
È tutt’ora convinto che il lavoro debba rispecchiare una passione tanto da essere considerato un hobby, per farlo sentire vivo.
Oggi ha intrapreso la strada delle startup ed è un imprenditore digitale e non.
Con il suo miglior amico (nonché fratello) ha fondato Pink Different: un punto di arrivo, guardando tutte le esperienze passate fatte di successi e fallimenti, ma soprattutto un punto di partenza.
Ama il buon cibo e la cucina in generale (magari un ristornate più in là, con l’ambizione di… ehm… almeno una stella?), le partite della Roma, esplorare la natura e viaggiare.
Dicono di lui: artista, a tratti puntiglioso, dalla risata contagiosa. Generoso e cristallino.
Se c’è qualcosa che non manca quando c’è è l’umorismo e la leggerezza, incarna alla perfezione il detto: non prendiamoci troppo sul serio.
DANIELE
FOUNDER – DIFFERENT CEO

Mangia pane, calcio e commercio per tutta l’infanzia.
Da bambino correva per casa gridando: “Mamma, beati voi che avete un figlio che corre!”.
Che poi beati di cosa ancora non l’ha capito, la mamma. Però se riusciva a non urtare contro qualcosa, andava bene così.
Anni dopo ha capito che la sua voglia di correre non era un affronto a quello che sarebbe poi diventato l’uomo più veloce del mondo (Usain Bolt), ma una proiezione astrale di quella che sarebbe diventata la sua velocità di pensiero unita a una gran voglia di essere sempre in movimento.
A 7 anni scrive una lettera a sua mamma (santa mamma!) in cui diceva di voler viaggiare per il mondo, anzi, fu ancora più preciso: voleva andare a New York con tutta la famiglia.
Ad oggi, nonostante ci sia stato diverse volte, quello di andare tutti insieme è ancora un sogno nel cassetto.
Daniele è l’amico che alle 15.30 non ti chiama per un caffè, che scherzi? Troppo banale.
Ti chiama invece per dirti: “ti va di lanciarti dal paracadute?”.
Dice sempre una cosa: “Se dovessimo sopravvivere in 2 su un’isola deserta, per l’altro ci sarà una bella gatta da pelare”. Lasciamo a voi una libera interpretazione.
Se sbaglia fa un passo indietro, impara la lezione e cerca di non ripetere più l’errore.
Detesta le persone superficiali, il vittimismo e il gossip.
Ama la musica, la lettura, la sveglia all’alba per scrivere e meditare ed è dipendente dallo sport.
Crede che: “l’unica persona che sei destinato a diventare è la persona che decidi di essere”.
Crede nel potere della gentilezza, dei valori, del confronto con gli altri e che la disciplina sia davvero il passepartout della felicità.
Dicono di lui: intraprendente, ambizioso, gentile, un vero leader. Se si prefissa un obiettivo, stanne certo, lo raggiunge e persevera così tanto da rendere possibile l’impossibile!
Ecco, ora finalmente ci conosci tutti!
Come puoi notare siamo professionisti, sì, ma ci piace pensare che mostrarti quello che più amiamo fare ci renda un team di persone professionali, ma umane prima di tutto.
Questo è esattamente il punto: in un team i componenti si supportano l’un l’altro, condividono gli stessi valori e camminano nella stessa direzione per raggiungere gli obiettivi prefissati.
Si tratta non solo di professionisti, ma di professionisti di vita, di tanti leader e di nessun succube.
Quello che cerchiamo di dirti è che lavorare insieme ad altri professionisti non significa far parte di una squadra.
Ma una squadra i cui membri lavorano bene insieme, cosa che va ben oltre la mera professione, può raggiungere il successo e ottenere grandi risultati.
Ora ti chiediamo: hai tutte le competenze necessarie per avviare un fantastico progetto di business?
Wow, buon per te.
Ma nella maggior parte dei casi avrai bisogno di un team che viaggerà con te, fianco a fianco, fino al raggiungimento del tanto ambito successo. E un progetto vincente ha bisogno di un buon team che abbia competenze tecniche, amministrative, di marketing e commerciali.
Costruisci il tuo team con noi!
Se l’articolo ti è piaciuto lasciaci un commento, e grazie per essere arrivato fin qui!