Dopo le case stampate in 3D arriva anche l’innovazione digitale nel mondo del sushi.
In Giappone si progetta il sushi stampato in 3D. Questa è l’idea visionaria di Open Meals, la start up giapponese specializzata in digital future trends nel mondo del food.
Siamo convinti che sapersi adattare al cambiamento e viverlo realmente con presenza, senza subire e basta, sia una delle skill contemporanee più importanti.
Viviamo un cambio di era vero e proprio ma continuiamo spesso a rimanere nel nostro, senza dare uno sguardo a ciò che di incredibile accade fuori.
Per questo per noi cambiare significa diventare persone migliori, perché il cambiamento ti permette di essere e di riscoprirti in modo continuo.
L’incredibile innovazione nel mondo del food è legata al sushi, il cibo esotico più amato da tutti, italiani compresi che spesso tendono a snobbare i cibi e le usanze culinarie di altri Stati.
È diventato un po’ una moda, c’è da dirlo, ma mai voltare le spalle a un trend!
Il progetto del sushi in 3D è stato presentato nel corso dell’ultimo Sxsw di Austin, in Texas, con l’intenzione di aprire e dar vita all’idea, con l’apertura del locale Sushi Singularity, nel 2020, a Tokyo.
L’idea geniale consiste nel produrre per ognuno dei clienti un sushi personalizzato in base alle analisi di saliva e urine.
COME VIENE PRODOTTO IL SUSHI IN 3D?
Non aspettarti uno chef stellato dietro al bancone della cucina, il protagonista indiscusso è FFM (Food Fabrication Machine), una cucina high-tech che unisce meccanica e digitale. Una macchina capace di scomporre tutti gli elementi di un alimento e riprodurli in scala centimetrica, grazie ad algoritmi basati sulle caratteristiche fisiologiche.
Da questo processo nasce il nostro alimento 3D stampato in gelatina che da vita a piatti extra-ordinari.
L’unicità di questo progetto risiede in un ulteriore servizio che la startup offre ai suoi clienti: la personalizzazione delle portate. Dopo la prenotazione si fornisce anche “l’health test kit” (kit per test di salute, comprensivo di tampone salivare e flaconi per le urine e le feci) e si avrà così la possibilità di conoscere le carenze nutrizionali del cliente.I piatti in 3D si arricchiscono di aromi e ingredienti che possono migliorare i valori nutrizionali del cliente.
L’idea ti sembra un tantino folle?
Forse lo è, ma l’evoluzione è anche un po’ follia.
Per avere delle soddisfazioni bisogna osare, prendere dei rischi e non accontentarsi della routine. Dobbiamo uscire dalla nostra comfort zone, fisica e soprattutto mentale.
Persino il sushi ha avuto il suo risvolto in chiave digitale.
Dovremmo dire addio agli ormai classici sashimi, maki e nigiri?
Forse no, ma che meraviglia sarebbe provare questi sushi in 3D creati appositamente per noi?
È bene ricordare che siamo la generazione del cambiamento, della tecnologia che si evolve a vista d’occhio, delle nuove possibilità. E questa storia ne è un’ulteriore conferma.
Siamo la generazione che ha disposizione tutti gli strumenti per dimostrare (ai “grandi”, che alle volte si dimenticano la magia della felicità e che non hanno ben compreso l’evoluzione che stiamo viviamo) che si può svolgere il lavoro sognato e soddisfare davvero tutti quei bisogni reali e concreti (come il mantenere una famiglia, ad esempio) ed essere felici.
QUALI BENEFICI COMPORTA QUESTA INNOVAZIONE?
- La sostenibilità della produzione agro-alimentare
- Una dieta equilibrata
- Il possibile inserimento di una produzione in larga scala per far conoscere a tutti quest’idea che potrebbe rivoluzionare il mondo del food in generale
Il concept di Open Meals è “Beyond the future of Sushi“, ma non dovremmo forse dire: “Beyond the future of food“?
Il cambiamento di cui parliamo c’è ed è evidente, non credi?
Conoscevi già la geniale idea del sushi in 3D?
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