In questo articolo ti parliamo di una delle skills più richieste da un dipendente ideale nel mondo lavoro. Cos’è il problem solving? Come lo applico in ambito lavorativo? Posso usarlo per trovare la soluzione migliore anche nella vita quotidiana?
Proviamo a rispondere insieme a queste domande.
Il problem solving è la capacità di eliminare o superare i problemi.
Per alcuni è un’arte innata, per altri pensare di risolvere una difficoltà è già di per sé un problema, per altri ancora è una competenza che può essere acquisita con il tempo.
Sta di fatto che da qualsiasi lato lo si guardi, il problem solving è una capacità fondamentale sia per la realizzazione personale sia per quella lavorativa, che se vogliamo molto spesso combaciano.
Attenzione!
Tutto quello che leggerai in questo blog, dalle soluzioni ai fallimenti, sono il frutto del nostro percorso, delle nostre competenze e di quello che negli anni, per lavoro e nella vita personale, abbiamo imparato sulla nostra pelle.
I problemi li abbiamo affrontati e superati. I fallimenti ci hanno forgiato come professionisti. I risultati ci hanno permesso di poterne parlare, qui con voi. Daniele ce lo ripete sempre: “non puoi parlare di quello che non conosci”. Proprio per questo non parliamo di cose che non sappiamo e se lo facciamo è solo per assimilare tutto ciò che possiamo ancora imparare, attraverso un confronto e un’interazione con i nostri lettori.
Perché il problem solving è una delle competenze più richieste?
Il mondo è in piena trasformazione digitale, siamo sempre in una fase di transizione perché il cambiamento è continuo. Il problema, in una dimensione così caotica, è quasi una regola.
Con l’intelligenza artificiale, la robotica, l’industria 4.0, i lavori che prevedono compiti semplici e ripetitivi saranno i primi in cui le macchine sostituiranno l’uomo. All’uomo saranno riservati quei lavori che richiedono creatività, intuito e perché no qualche problemino in più.
Oltre poi a risolvere le difficoltà interne all’azienda, la capacità del problem solving ti aiuta a risolvere i problemi dei tuoi clienti, e questo è fondamentale: riuscire ad offrire un servizio completo e affidarsi a un team di persone che sanno fare bene il proprio lavoro, senza l’ansia di gestire un intoppo improvviso.
Saper gestire in autonomia un progetto e riuscire a dominare periodi di criticità, rende un candidato migliore di un altro. Non è cattiveria, solo che i problemi, soprattutto in azienda, sono all’ordine del giorno e un collaboratore che non sia in grado di prendere in mano le redini del gioco non porta alcun valore aggiunto.
Alla fine di quest’articolo capirai bene il perché di quest’affermazione.
In azienda scovare un elenco di potenziali problemi è già un primo passo per affrontarli. Spesso presi dall’operatività dimentichiamo di prender fiato e osservare la situazione dall’alto, con il rischio di non riuscire ad osservare bene l’errore.
Vediamo insieme come possiamo rendere più semplice la risoluzione di un problema attraverso sei step. Non darti per vinto finché non troverai tutte le risposte che contano.
I sei step per risolvere un problema
- Analizza le cause – ogni problema ha una radice. Il primo passo è identificare la causa originaria che sta alla base del nostro problema. Come? Attraverso la raccolta e l’analisi dei dati. Come in puzzle, riunisci tutti i pezzi e capisci qual è quello mancante.
- Individua più soluzioni – in quanti e quali modi puoi risolvere un problema? Datti sempre più opzioni. Ernest Hemingway diceva che “la prima bozza di qualsiasi cosa è sempre una merda”, la stessa affermazione vale anche per le idee. In questa fase entra in gioco il pensiero creativo, la progettazione e il brainstorming.
- Valuta le soluzioni migliori – dopo aver trovato più soluzioni comincerai a stringere sempre di più il cerchio in base a ciò che serve realmente per la realizzazione del tuo obiettivo. In questa fase si valutano i benefici, i possibili progressi e tutto ciò che regala all’azienda un valore aggiunto. A farla da padrona ora è la priorità.
- Realizza un piano – è arrivato il momento della fase più “operativa”. Bisogna mettere in pratica tutto i pensieri, le soluzioni possibili attraverso un piano specifico. Il piano prevede obiettivi, strategie e definizione dei ruoli.
- Controlla l’efficacia – l’unico modo per misurare e capire se la strategia di problem solving funziona è tramite l’analisi dei dati. Se i numeri non portano risultati, beh qualcosa non ha funzionato, come nel gioco dell’oca il nostro consiglio è tornare allo step n°1.
- Agisci in fretta – potrebbe capitare che la miglior soluzione comporti dei rischi, ma questo fa parte del gioco. Sí, lo sappiamo che sembra un modo per dire: “hai voluto la bicicletta? E ora pedala”, ed hai ragione, vuol dire proprio questo!
Nessuno arriva al successo senza qualche fallimento, per cui metti in conto che potrai continuare a sbagliare ma sarà sempre e solo il tuo mindset a fare la differenza.
Prova a vederla in questo: “Dietro ogni problema c’è un’opportunità”.
Sapevi che Howard Schultz, il founder di Starbucks, ha ricevuto più di 200 rifiuti quando ha presentato il suo progetto?
Non sbagliava Paulo Coelho quando diceva:
“Credo che solo una cosa renda impossibile la realizzazione di un sogno: la paura di fallire!”
Questo è per dirti che spesso dalla difficoltà puoi cogliere qualcosa di positivo, non avere paura dei no, dei fallimenti, delle idee che sembrano geniali ma poi non si rilevano tali. Per quanto riguarda la vita privata è bene ricordarti che “tutti abbiamo dei problemi. Come li affrontiamo è la misura del nostro valore.”
Chi ti insegna a gestire e superare un problema?
Non vorremmo ora mettere in campo un tema che ci sta a cuore e che è rognoso per molti, ma ormai l’avrai capito che ci piace stuzzicare le menti, quindi la domanda te la facciamo comunque: credi di aver imparato la capacità di risolvere un problema grazie alla tua istruzione?
Il punto è: davvero la scuola ti insegna tutte quelle che sono le competenze necessarie per muoversi nel mondo del lavoro?
Eppure è inutile nasconderci, la vita umana, privata e lavorativa, nella maggior parte dei casi è costellata di problemi.
Il problema è legato alla formazione, una formazione che non riesce in alcun modo a stare al passo con i tempi che cambiano.
Ogni giorno accade qualcosa di nuovo, con una velocità maggiore rispetto a prima.
In un contesto del genere la cosa più importante (e necessaria!) è lavorare sul singolo individuo, concentrarsi per sviluppare nelle persone delle attitudini nuove sin da piccoli.
È assurdo che nelle scuole dell’obbligo venga propinato lo stesso tipo di formazione di cent’anni fa.
Ci hanno insegnato che sbagliare non va bene, che a 18 anni devi sapere cosa vuoi essere, che senza una laurea non sei nessuno, che il posto fisso è un luogo incantato, che i sogni hanno il sapore della perdizione e che va bene averli, ma nel cassetto ci stanno meglio perché la vita reale è un’altra.
Tutto questo per dirti che alle volte un problema non è altro che un qualcosa che si intromette tra ciò che desideriamo davvero e la nostra realtà oggettiva.
E seppur a scuola non ci hanno insegnato che “possiamo diventare quello che vogliamo” potremmo provarci noi a dimostrarlo con i fatti.
Sii tu la miglior soluzione!
Se l’articolo ti è piaciuto lasciaci un commento, e grazie per essere arrivato fin qui!